L’Avvocato risponde

Cosa fare nel caso in cui il marito non versi l’assegno di mantenimento a seguito di separazione consensuale o giudiziale?

Chi ha diritto all’assegno di mantenimento può, provando l’inadempimento dell’obbligato, richiedere al giudice che il pagamento dell’assegno sia corrisposto direttamente dal datore di lavoro dell’obbligato. La giurisprudenza ha chiarito che il giudice può ordinare il pagamento dell’assegno di mantenimento o di quello alimentare, ai terzi, tenuti a propria volta a prestazioni periodiche nei confronti del coniuge obbligato.(Riferimento art. 156 comma 6 c.c.)

Può il conduttore richiedere l’indennità per le migliorie apportate all’immobile locato?

Gli artt. 1592 e 1593 del codice civile stabiliscono che in caso di migliorie o trasformazioni dell’immobile locato che si traducono in un notevole aumento di valore del bene immobile, il conduttore ha diritto ad una giusta indennità solo nel caso in cui vi sia stato il consenso del locatore. Tuttavia nell’ipotesi in cui non vi è diritto a ricevere l’indennità, il valore dei miglioramenti può compensare i deterioramenti che si siano verificati senza colpa grave del conduttore.

Le spese relative alla casa familiare assegnata al coniuge separato non proprietario su chi incombono?

Giurisprudenza costante è ormai unanime nel ritenere che le spese per l’uso dell’immobile vadano ad imputarsi all’assegnatario dello stesso salva diversa pattuizione in sede di separazione consensuale o di diversa statuizione del giudice. Sono da ricomprendere quindi le spese condominiali ordinarie. A questa regola di buon senso non fa eccezione neppure la recente imposta municipale unica, nota come IMU.

Se un soggetto commette un reato abituale con condotte poste in essere in parte da minorenne e in parte da maggiorenne è competente il Tribunale per i Minorenni o il Tribunale ordinario?

La Giurisprudenza di legittimità ritiene che in tal caso la competenza spetti al Tribunale ordinario e non al Tribunale per i Minorenni.

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